
Intervista a Luca Pinna e Luigi Ninni Corda di Studio Alagon
Studio Alagon il nome di una via che indica l’incontro di due giovani appassionati di fotografia che nel 2001 decidono di fondere le loro competenze e metterle al servizio degli sposi.
Luca Pinna: ingegnere, insegnante allo IED di Cagliari, fotografo pubblcitario e Luigi Ninni Corda: psicologo, fotografo autoriale socio antropologico. conosciuto per le sue mostre pubblicate di Gramsci, i Centenari e Sant’Efisio.
Due personalità apparentemente distinte, ma unite da una spiccata capacità narrativa che si può leggere nei loro album. Come nasce l’interesse per la fotografia matrimonialista?
Il matrimonio ha dei lati molto interessanti per un fotografo, racchiude in sè un vastissimo repertorio di espressioni, paesaggi, emozioni, architetture, luci e tanti altri elementi che ci permettono di esprimere la nostra professionalità. L’aspetto che più ci appassiona è l’opportunità di raccontare una storia che non sarà mai uguale all’altra, perchè ogni evento ha la sua personalità e il nostro compito è quello di coglierne l’essenza e riuscire a trasmetterla a chi sfoglia i nostri album.
Crediamo che, anche chi non ha avuto la possibilità di partecipare al matrimonio, debba in qualche modo riviverlo attraverso il racconto dei nostri scatti con lo scopo di fargli vivere l’emozione della giornata.
Voi vi identificate in uno stile ben preciso, dove le vostre personalità si amalgano perfettamente, tanto, che un occhio esterno, non è in grado di riconoscere la paternità delle foto. Qual’è il segreto di questo incastro perfetto?
Quando abbiamo deciso di fondare il nostro studio di via Alagon, ora in via Pola a Cagliari, sapevamo di questa complementarità e ci sembrava giusto dargli un unico nome. Ci accomuna lo stesso studio della luce, i tagli non scontati dell’ inquadratura, il rifiuto per le posa e la preferenza ai ritratti di famiglia. Il reportage ci assicura l’autenticità delle emozioni che riusciamo a cogliere con grande discrezione senza che gli sposi e i loro invitati sentano l’imbarazzo dell’obiettivo. L’improvvisazione è solo apparente, dietro ogni scatto c’è sempre un’attenta osservazione della scena dove facciamo entrare in gioco tutti gli elmenti di cui è composta una nostra fotografia: luce, essenza, emozione!
Il bianco e nero è una firma che spesso portano i vostri album, come mai questa scelta?
A differenza di un’immagine a colori che ne definisce un arco temporale, il bianco e nero regala un senso di eternità che fa emergere l’aspetto più romantico di una foto. Questo non significa che non utiliziamo il colore, anzi, solo che, anche i nostri sposi sono d’accordo con le nostre impressioni quando lo suggeriamo in qualche stampa. Anche la scelta di proporre un album tradizionale, magari lavorato a mano è il nostro modo per immortalare una storia e custodirla in un luogo privo di una definazione temporale.
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